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Crollo al palazzo Starrabba di Palermo

 
 
La foto del palazzo Starrabba a Palermo tratta da Google Maps
 
Una volta vi avevo raccontato che alcune famiglie nobili di Piazza, stanche della monotona vita paesana e provinciale, si erano trasferite nella Capitale isolana del Regno delle Due Sicilie. Il trasferimento a Palermo avvenne all'inizio dell'Ottocento e fu in quel periodo che sia Romualdo Trigona principe di Sant'Elia (m. 1801)* e sia Pietro Starrabba (1764-1830) principe di Giardinelli e conte di Pachino, cambiarono la loro residenza in cerca di notorietà e alte cariche presso la corte. Ovviamente i due notabili non si accontentarono di prendere una casa in affitto, ma si costruirono i loro grandi palazzi di sana pianta. Il principe di Giardinelli costruì la sua dimora in una delle vie più centrali e importanti da sempre di Palermo, la via Divisi, oggi conosciuta anche come via Biciclettai, perché piena di rivenditori di biciclette più o meno nuove. Il palazzo in questione è quello nella foto (anche se tratta da Google Maps vi assicuro che non si può ritrarre meglio perché la larghezza esigua della strada non lo permette) con accanto, a sx, persino la targa strorico-turistica che ci spiega che è il "Palazzo Giardinelli". Ebbene, pur avendo avuto un discreto restauro (almeno nella facciata esterna) cinque o sei anni fa, ieri scorrendo le notizie su Palermo-Reppublica.it non leggo che "Crolla parte di palazzo storico a Palermo, nessun ferito - E' successo in via Divisi. In azione vigili del fuoco e protezione civile. Vigili del fuoco in azione in via Divisi a Palermo per il parziale crollo di Palazzo Starrabba di Giardinelli. I pompieri intervenuti sono riusciti a fare evacuare l'immobile al civico 74. Nella zona sono intervenuti anche i tecnici della protezione civile comunale. Il palazzo è in gran parte disabitato, solo un'ala è abitata da alcune famiglie." Ovviamente, a tanti non farà né caldo né freddo, anche se in questi giorni veramente sembra di essere in Nord Africa, ma a me ha fatto un certo effetto aver appreso che un "nostro" palazzo (almeno di un nostro compaesano di una volta) abbia subìto qualche danno. Quando qualche anno fa, in giro per Palermo, alla scoperta del più bello e grande (secondo solo a quello di Roma) centro storico d'Europa, passavo in cerca di ricordi per la via che mi aveva "ospitato" per tre anni studente all'ISEF, ho scoperto di trovarmi davanti all'abitazione di un discendente diretto del nobile Vincenzo Starrabba barone di Scibinasi I principe di Giardinelli nel 1711 al quale, per l'occasione, fu intitolata l'odierna via Garibaldi chiamandola a stràta ô Prìnc'p, io ho provato una certa emozione. La stessa emozione, questa volta però amara, che ho provato nell'apprendere dal giornale che il palazzo, il "nostro" palazzo, ha subìto dei grossi danni.
 
*Il nipote di questo, anch'esso Romualdo e nel 1830 Sindaco di Palermo, nel 1866 ereditò uno dei primi e importanti edifici della Strada Nuova (via Maqueda) di Palermo. Si tratta del grandioso palazzo appartenuto dal XII secolo ai Celestri marchesi di S. Croce e dal 1866 conosciuto, appunto, come Palazzo S. Elia. Dal 2008, dopo un'opera di restauro laboriosa da parte della Provincia di Palermo, proprietaria dal 1985, il magnifico palazzo è stato destinato a museo che ha ospitato e continua a ospitare prestigiose mostre ed esposizioni. 

Gaetano Masuzzo/cronarmerina

 

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