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1953, Lode al Bosco

Eucalipti alla Bellia



Dal mio amico Peppuccio ricevo e pubblico con immenso piacere: "Mio padre ha scritto 60 anni fa questa poesia ma il contenuto sembra attuale! Il testo del tema, fa ben sperare in un rinnovamento della nostra terra. Sono passati 60 anni, ma l'impressione che ho e che il tempo si sia fermato.Mi farebbe piacere che anche altri la commentassero." Buon anno

Tema

 Il bosco non è soltanto fascino di incanti e di malia, come lo hanno cantato i poeti d'ogni tempo; esso ha una funzione di grande portata economica, industriale, meteorologica, igienico - sociale.
Dal successo dell'opera di rimboschimento, intrapresa dal Governo Regionale, eseguita con tanto amore ed operosità da i suoi organi tecnici, dipende, in gran parte, la rinascita della Sicilia.

Svolgimento

Lode al Bosco 

Dai più illustri poeti esaltati
fùr quei boschi che qui canterò,
dolce incanto per gli innamorati
di quel tempo che ormai tramontò.
 
O ricetto di streghe e di maghi
che tra i pini facean capolino,
rispecchiando nell'acqua dei laghi
i lor volti di lieve turchino !
 
O folletti, o diabolici amanti,
di bellezza e di mito vestiti,
nascondendo li vostri sembianti
tra le piante porgeste gli inviti.
 
Delle ninfe e dei fauni loco,
delle belve sicura tutela,
tu alimenti sovente quel foco
che l'amore idilliaco cela !
 
Ed a te s'ispiraro i pittori
e per te si composero note,
tu che in verde lo mondo colori
fosti ostello di driadi note.
 
Ciascun animo mesto e turbato
fra i tuoi alberi trova ristoro,
rappresenti pel cuore infiammato
inesausto, grande tesoro.
 
Mentre a sera per te l'usignolo
canta e ovunque diffonde tristezza,
imponenti s'innalzan dal suolo
mille tronchi con tanta gaiezza !
 
 Li vedrem trasformati in imposte,
in robuste, lunghissime travi,
salperanno da tutte le coste
per lontane crociere di navi.
 
Per la carta daran cellulosa
e veloci sapran rotative
far conoscere in rima od in prosa
le vicende che l'uomo oggi vive.
 
Tutt'intorno le frondi stormenti
rendon l'aere puro e fragrante
quanta pace e sollievo ai viventi
reca sempre il respir delle piante !
 
Quando con deleterie, funeste
conseguenze infuriar gli uragani,
allorchè s'abbatteron tempeste
sulle cime dei monti e sui piani,
 
tu o bosco, riuscisti a placare
in un attimo, come d'incanto,
la violenza che pur scatenare
gli elementi volevan frattanto.
 
Con possente, diuturna passione
la Regione a te volge lo sguardo,
vedi i tecnici in nobile agone
non frapporre alla meta ritardo
 
La ricchezza in te cerca il Governo,
un guadagno che mai può finire,
in estate, in autunno, in inverno
e nel tempo che invita a gioire !
             
           Alunno: Salvatore Tigano
 
Piazza Armerina, Gennaio 1953, classe Terzo Liceo Classico, 1° Premio in Sicilia

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