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La conchiglia di S. Giacomo/Parte 1^

Il bordone, bastone del pellegrino con la zucca a fiaschetta
 
PARTE 1^
Sfogliando i resoconti delle vite degli uomini del Medioevo, presto o tardi ci si imbatte in una figura che, al pari del cavaliere, ha una forte componente evocativa: il pellegrino. Il pellegrinaggio è una pratica alla quale si dedicano tutti, dai sovrani ai più poveri, isolati o in gruppi si spostano seguendo gli itinerari che conducono a Roma, a Gerusalemme o a Santiago de Compostela, attratti dal potere delle sacre reliquie e dalle loro qualità salvifiche. Si rafforza attraverso il pellegrinaggio l'idea dell'uomo in permanente avanzata verso la morte, metafora del cammino della vita. Questo incedere si concretizza nella polvere dei sandali, nel cappello a larghe tese (pètaso), nella borsa a tracolla, nel bastone con la zucca a fiaschetta (bordone), nel mantello e, cosa più emblematica, nella CONCHIGLIA. Questa è correlata al culto di San Giacomo e dunque al paese di Santiago, al quale venne aggiunta la parola Compostela perché intorno all'800 d.C. un eremita, avendo visto ogni notte una stella illuminare un campo, si mosse, dopo aver sognato San Giacomo, verso quella direzione, sino a giungere nel luogo di sepoltura del Santo presso il "campo della stella" (Compostela). Naturalmente questa è una leggenda, ma di fatto Santiago diventa nel giro di pochi anni una meta assai visitata da torme di fedeli, pur di riuscire ad appendere sul cappello la conchiglia, a testimonianza dell'impresa. (Tratto da G. Staffa, 101 Storie sul Medioevo, N.C.Ed., ROMA 2012) (continua)
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it
 
 

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