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Edicola n. 45 In evidenza

Con l'Edicola Votiva n. 45 iniziamo ad elencare la serie di edicole che si trovano lungo la strada che porta alla chiesa di Piazza Vecchia. Ogni anno questa strada viene percorsa dai pellegrini almeno per due volte. La prima volta, quando la domenica precedente al 3 di maggio si preleva il fercolo della Madonna di Piazza Vecchia per portarlo, attraverso le vie di Piazza, nella chiesa degli Angeli Custodi al Monte. La seconda, quando per il tre di maggio lo si riaccompagna, sempre in processione, all'eremo che un tempo si credeva fosse il sito dell'antica Piazza. Lungo il percorso si incontra quella che è ritenuta l'Edicola Votiva principale, la chiesetta della Madonna dell'Indirizzo (perché indicava ai pellegrini la strada verso il luogo del ritrovamento e, quindi, del culto). Ma, appunto perché chiesetta, è stata compresa tra le 100 chiese della Città e non tra le numerose Edicole Votive. Ricordiamo che tutto ebbe inizio nel 1348, quando al sacerdote Giovanni Candilia, che si era trasferito nella sua campagna limitrofa alle pertinenze della chiesetta-eremo di S. Maria (di Piazza la Vecchia), per evitare il contagio della peste che imperversava in paese, gli apparve la Madonna che rivela il luogo esatto dove era stato sepolto il Vessillo del conte Ruggero I d'Altavilla nel 1161. Il Vessillo, raffigurante la Madonna con Bambino, fu nascosto quando in quell'anno gli abitanti del borgo di contrada Rambaldo, furono costretti a fuggire per la distruzione del loro borgo (assieme a tanti altri borghi lombardi ribelli) voluta dal re Guglielmo I il Malo per punire l'insurrezione verso la sua politica permissiva verso gli Arabi e i Greci. Fu proprio il 3 maggio del 1348 che, dopo lo scavo, fu ritrovato il Vessillo che gli abitanti del borgo Rambaldo avevano conservato in un'arca di cipresso. Il Vessillo in un primo momento fu custodito nella chiesa madre di quel periodo, ovvero la chiesa di San Martino, successivamente presso la nuova chiesa madre di Santa Maria Maggiore che, secoli dopo e con grandi lavori di ampliamento, grazie ai proventi dell'eredità del barone Marco Trigona, divenne il Duomo e Cattedrale di Maria SS. delle Vittorie. Dall'anno successivo i credenti piazzesi iniziarono nel mese di maggio a percorrere il tratto di mulattiera che separava il paese dal luogo del ritrovamento e il 15 agosto successivo fu svolta la prima festa dell'Assunzione in onore della Patrona. L'edicola nella foto è la prima che si trova salendo a sinistra e come si può ben vedere è tenuta benissimo, con vasi e fiori su un piccolo altare, piante rigogliose e l'immancabile quadro della Madonna che riproduce quello custodito nella chiesetta di Piazza Vecchia. Complimenti alla famiglia, che ho saputo chiamarsi Accardi, che la cura e l'abbellisce sempre più.

cronarmerina.it           

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