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1785 Turista Abate de Saint-Non/Piazza 1

 

 Frontespizio originale in Voyage Pittoresque..., A. de Saint-Non, 1785

 

Vista dei dintorni delle città di Piazza e di Pietra-Percia
 
(Voyage Pittoresque..., Vol. IV, Parte II, Cap. XIV, p. 327, Tavola CXXVII)
 
- traduzione a cura di Maria Rizzo e Salvo Sinagra -
- segnalazione di Maurizio Prestifilippo -

1

Se la bellezza delle campagne della vecchia Enna, adesso Castrogiovanni, è al di sotto dell'idea che ci si è potuto formare dalla descrizione dei Poeti; se la loro fertilità, sebbene abbastanza grande, non corrisponda a ciò che ci si dovrebbe attendere, secondo l'ipotesi che Cerere vi avrebbe stabilito il suo soggiorno, si può certamente assicurare che i dintorni di Piazza superano tutto ciò che si possa immaginare in abbondanza e in rigoglio vegetativo. Questa Città, collocata nel centro della Sicilia, è costruita su una piccola Montagna isolata. Non ha niente di eccezionale nei suoi Edifici pubblici e privati, ma deve inorgoglirsi della ricchezza del suo territorio e della bellezza delle sue campagne. Tutti i generi di prodotto gli sono propri e riunisce ciò che è caratteristico di tutti i climi e tutte le temperature: la vite si è appoggiata indifferentemente sull'arancio e sul noce. La Città è cinta da Valloni che, come fossati naturali, potrebbero servire alla sua difesa, ma che sono usati unicamente per la coltivazione delle verdure e per pascolo di ogni genere; ne forniscono (prodotti) non solamente per il consumo degli Abitanti, ma (che) costituiscono anche oggetto di commercio lucrativo con le Città che sono a qualche distanza e che sono meno favorite dalla natura. Le Valli vicine che formano il suo territorio, sono fertilissime e presentano ovunque aspetto incantevole. Una delle colture più interessanti è rappresentata dai boschi di nocciole che occupano tutti i luoghi dove le acque sono abbondanti e offrono dei luoghi per passeggiare, suggestivi per frescura e ombra. C'è un numero infinito di giardini in tutti i dintorni della Città, ognuno ha il suo, o piuttosto la campagna intera è un esteso e bel giardino, diviso da alcuni fossati, per servir da limite alle proprietà; quelle che appartengono ai Nobili, nelle quali non si è sacrificato tutto alle sole coltivazioni utili e dove sono state ammesse anche essenze di puro godimento, sono luoghi deliziosi. (continua)

* Osservando attentamente il frontespizio nella foto, al terzultimo rigo, dopo la dicitura "VAL DI NOTO", troviamo la nota "(1)". In questa nota a piè pagina dell'originale, il Saint-Non ci fa sapere che le notizie riportate in questo capitolo sono di Déodat (o Dieudonné) de Dolomieu «...les descriptions que M.le Commandeur de Dolomieu nous en a envoyèes» (...le descrizioni che il signor Commendatore de Dolomieu ci ha inviato). Della visita del Dolomieu, effettuata nel 1781, ho già parlato nei post Turisti tra leggende e verità e 1781-Turisti di due secoli fa. Déodat de Dolomieu era chiamato Commmendatore/Comandante per essere stato un ufficiale dell'Ordine Cavalleresco di S. Giovanni Battista di Gerusalemme poi di Malta.

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