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I "Riflessi" di Minacapilli In evidenza

Questa è la locandina della presentazione a Piazza il prossimo venerdì 26 maggio del libro di poesie del prof. Filippo MINACAPILLI.

Filippo MINACAPILLI vive ad Aidone (EN), dove è nato nel 1949. È stato docente di Filosofia e Pedagogia. Attualmente è Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta. Collabora  con il quotidiano on line Etna Mare Reporter di Acireale e con Palermomania Puntoit. Di recente alcune delle sue poesie sono state pubblicate in varie antologie. La sua vena poetica, rivelatasi con maggiore “prepotenza” in questi ultimi anni, si traduce in versi immediati e spontanei che si pongono fuori e oltre gli schemi a noi noti.

Parte dell'INTRODUZIONE che Alice PALUMBO ha fatto al libro "Riflessi d'acqua": <<Ho avuto la fortuna di conoscere Filippo Minacapilli tramite una mia cara insegnante di Liceo. Considero quell’incontro uno di quei regali che la vita ci fa quando decide di mettere sul nostro cammino qualcuno di veramente speciale. Per questo motivo, quando mi è stato chiesto di curare l’introduzione a questa raccolta, ho accettato con immenso piacere. Mi piace definire Filippo un artigiano della parola. E’ innegabile che le parole siano delle creature singolari. Sono ribelli e capricciose. Si innalzano, inafferrabili, nei loro voli mistici e tortuosi. Volteggiano indomite, e infrangono i silenzi, con tutto il fragore di cui sono capaci. Talvolta, accade, però, che da creature sagge quali esse sono, decidano di concedersi agli animi più sensibili, facendosi plasmare da coloro i quali riescono a svelarne tutta la bellezza. Con estremo tatto e dolcezza, senza violenza alcuna. Dal pudore di questa delicata magia nasce Riflessi d’acqua. Nei versi di questa raccolta, le parole scorrono fluide, cedendo il passo l’una all’altra, con un’alchimia tale da evocare il ritmo di una danza perfetta>>.

Parte della recensione di Bruno MOHOROVICH (Buenos Ayres, 1953): <<Le poesie di Minacapilli sono soprattutto questo: amore, ch’egli eleva alla sua donna – vera o immaginaria che sia non c’è dato sapere – e che trasmuta in versi leggeri, quasi impalpabili ma di una forza espressiva che cattura; ...invocazioni d’un lindore pudico, espresso senza vergogna né timore di fraintendimenti. Diretto nel linguaggio, che non si perde nell’aria ma s’imprime – e non solo sulla carta ch’egli verga – nelle menti: parole che molti hanno forse pensato ma che mai hanno saputo dire; il poeta le palesa, vi si specchia… Riflessi d’acqua, appunto ove l’acqua non scorre via tra le mani ma sembra prendere forma e modellarsi disegnando desideri, passioni, sogni ch’egli descrive con uno sguardo attento a cogliere i più diversi elementi che contribuiscono a rendere il suo sentire, lirica>>.

Parte della recensione di Maura CAMPO: <<Le parole di Filippo Minacapilli sono come veri e propri riflessi sull'acqua: seguono un leggero moto ondoso, si scompongono e si ricompongono, instancabili esprimono sensazioni e immagini che ritornano limpide e senza increspature. Emozioni e sentimenti hanno, in questa raccolta, un ruolo privilegiato, senza tuttavia togliere spazio a considerazioni meno intimistiche, di vocazione politico-sociale>>.

cronarmerina.it

 

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