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Doveroso da parte mia

Campo di concentramento di Dachau Oggi mi è sembrato doveroso fare una ricerca in Biblioteca Comunale, per trovare i nomi dei nostri concittadini che hanno vissuto questa terribile esperienza nei campi di concentramento. Questo è il minimo che io possa fare, mettere i loro nomi per ricordarli: - TREBASTONE Calogero, coltivatore diretto, nato a Piazza A. il 23/07/1922, deportato a Dachau nel Settembre 1943, trasferito a Mauthausen nel Dicembre dello stesso anno, muore il 31 Marzo 1945. - MONASTERI Filippo, bracciante agricolo, nato a Piazza A. l'8/8/1911, deportato a Dachau…

Mostro di una Culòvria!

La Culòvria nella vasca abbeveratoio dell'Altacura La Culòvria in un'aiuola alla Villetta Ciancio o Villetta Roma La Culòvria (in tutto il suo spendore!) al Chiostro dei Gesuiti Il termine Culòvria (o Culòrvia, Culòfria, Culòfia, Culòvia, Culòriva, Culòrva, Biddìna, dipende dalla provincia siciliana) è in genere riferito alle grosse femmine della Natrìce (volgarmente: biscia dal collare), mentre nel vocabolario di Fonti troviamo Còlubro, che in Wikipedia è chiamato Còlubro lacertino o Còlubro di Montpellier (Malpolon monspessulanus). Questo è un serpente non sempre velenoso, ampiamente diffuso nella regione mediterranea. Appartenente alla famiglia…

Pronto, chi parla?

Via Garibaldi ex strata u' Princp Proprio nell'edificio dove oggi c'è la gioielleria "Caruso-Lorito", negli anni '50 e '60, si trovava il Centralino telefonico. Infatti, in quegli anni, la connessione tra telefoni non avveniva direttamente facendo il numero, ma occorreva passare dal Centralino, dove i centralinisti chiedevano il numero col quale ci si voleva collegare. I collegamenti venivano fatti con un cavetto, alla fine del quale c'era lo spinotto che si inseriva nella linea corrispondente al numero richiesto, dopodiché si girava una manovella per far squillare il telefono chiamato. Tutto…

1693 U rànn t’rr’mòt

Terremoto del 1693 in Val di Noto 320 anni fa, il 9 e l'11 gennaio del 1693, la Sicilia Sud Orientale (chiamata Val di Noto) venne sconvolta da due violentissime scosse di terremoto, dell'8° e 11° grado della Scala Mercalli. La popolazione di Platia si trasferì per una quarantina di giorni sul Piano da allora chiamato "t'rr'mòt", oggi anche Campo Sportivo Sant'Ippolito. In quei terribili giorni dai Piazzesi fu esposto il Vessillo, per implorare la Beata Vergine Maria di salvarli. Ottenuta la grazia, infatti nella nostra Città non vi furono…

L'Opra î pupi

A Piazza a rappresentare l’Opra î pupi furono i due cugini Totò e Nelli Parasole, imbianchini e falegnami, che ben presto si trasferirono, fine anni ’40 inizio anni ’50, in via Largo Sant’Onofrio 3, proprio dietro la pescheria. Nelli era quello che disegnava le scene, i fondali e i manifesti da esporre in Piazza Garibaldi, sul Cantone tra la Piazza e via Vittorio Emanuele (â calata û Cullègg). Totò invece era il vero puparo, che curava le sceneggiature, manovrava i pupi (alti quasi un metro) e che con la voce…

Le Fiere di Piazza

La fiera di maggio all'inizio della via Roma, 1956 Qualcuno ipotizza che il nome di Piazza derivi dalle imponenti strutture della Villa Romana del Casale denominate Palatia = i palazzi, dal quale deriverebbe Platia, che nel tardo latino indicava anche deposito e mercato. È appunto dei mercati o fiere della nostra città che voglio parlare, avendo avuto l’imput dalla foto in alto che, gentilmente, il mio amico Pino Farina mi ha fatto avere di recente. Nel mio libro “Cronologia…” si parla delle fiere di Piazza sin dal 1375, quando sotto…
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