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Cine Ariston anni '60

 
Ed eccoci agli anni '60. Il cinema Ariston attraversava il suo miglior periodo. Dal macchinista sig. Scaccianoce, venivano proiettati film della portata de "I Dieci Comandamenti", "Deserto rosso", "Spartacus", "Rocco e i suoi fratelli", "Lawrence d'Arabia", "La dolce vita", e doveva stare sempre allerta, perché se si spegneva il proiettore, o le immagini si spostavano o non si sentiva l'audio, erano fischi e parolacce dell'altro mondo. Mi ricordo che quando c'era molta folla, e quindi mi toccava stare in piedi, preferivo stare proprio sotto il fascio di luce che usciva dalla cabina di proiezione in sala, perché era favoloso vedere il gioco di luci di mille colori attraversate dalle nuvole di fumo, ed ero felice anche senza guardare il film. Questi erano lungometraggi che ti facevano entrare alle 15 e uscire alle 22, se andava bene, e non c'era "Domenica Sportiva" che poteva farceli rinviare. I biglietti si facevano dal signor Riso di cui conoscevamo solo il mezzo busto, in quanto si mostrava dalla finestrella del botteghino 50x30 cm, a chi ci arrivava! Prima dei film c'erano i "Cinegiornali INCOM" e negli intervalli si comprava di tutto: le arancine del sig. Santangelo (che le tirava fuori dalla teglia come un mago tira fuori i conigli dal cilindro), le bombolone colorate, le gazzose prima con la pallina di vetro, poi senza, con i turaccioli che andavano a finire chissà dove, anche in sala. Se poi eri un benestante, potevi permetterti di fare un salto giù dal sig. Carlo Magro a prenderti un gustosissimo "PASTICCIOTTO". Sì, lo scrivo a stampatello per darvi un'idea di che cosa sto parlando, e per giunta con la ciliegina candita sopra. Altri tempi!
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