ExclusiveCentraleSx
ExclusiveCentraleDx

Ricordi inediti su P. Carmelo Capizzi/4 In evidenza

Ricordi e fatti inediti/4

Salvataggio di una ragazza tedesca
Un giorno Carmelo, di ritorno dalla Germania negli anni Sessanta, sul treno incontrò due malfattori napoletani che ritornavano in Italia col foglio di via, perché persone indesiderate. Fin qui niente di strano, però con loro c'era pure una ragazza tedesca che i due cercavano di circuire per portarla con loro a Napoli e metterla sulla strada della prostituzione. Uno dei due gli si rivolgeva dicendogli: “Padre, lei che parla bene il tedesco, dica a questa ragazza che io la voglio bene e che la voglio sposare”. Carmelo gli rispose di stare tranquillo che ci avrebbe pensato lui. Così dicendo, fece un cenno alla ragazza per seguirlo fuori dallo scompartimento. Si appartarono un po' ed egli spiegò alla ragazza con chiarezza qual era la situazione alla quale lei rischiava di andare incontro, e concluse con una raccomandazione: <<Se vuoi seguirli fallo pure, però ricordati che sei destinata a fare la donna di strada ed essi saranno i tuoi sfruttatori. Quindi, pensaci bene, io intanto avviso la polizia>>. La ragazza tornò al suo posto e cambiò atteggiamento rispetto a prima. I due malviventi compresero l’intromissione e iniziarono a minacciare il sacerdote che, imperterrito, se ne stava appoggiato alla parete con le mani in tasca mentre essi l'affrontavano. Allora, senza perdersi d’animo, pensò di spaventarli intimando loro così: <<State attenti, io sono siciliano e il coltello lo tengo sempre in tasca>>. Da lì a poco fortunatamente arrivò la polizia. Per concludere: i due furono arrestati e consegnati alla polizia italiana, mentre la ragazza venne rispedita in Germania mentre ringraziava tanto il suo salvatore.

Il nostro cervello? Una cassettiera
Quando l'accompagnavo su per le montagne per andare a visitare Cortina o altre località rinomate delle Dolomiti frequentatissime da turisti, spesso incontravamo Americani, Inglesi, Tedeschi, Francesi. Bene, mio fratello parlava speditamente con tutti, a ognuno nella propria lingua. Io, nella mia ignoranza, molto sorpreso, gli chiedevo come facesse a parlare con tutti, senza fare confusione. Egli pazientemente mi rispondeva che: <<Il nostro cervello è simile a una cassettiera dalla quale al momento opportuno puoi aprire un cassetto dal quale prendere quello ti fa comodo>>. Secondo me questo ragionamento lo può fare tranquillamente soltanto chi ha studiato e conosce bene le lingue.

continua in Ricordi inediti su P. Carmelo Capizzi/5

cronarmerina.it

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

Torna in alto

Ricerche Storiche

Censimenti

Storia Civile

Storia Ecclesiastica

Curiosità

Come Eravamo