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Cronarmerina - Maggio 2025

Le 100 Chiese di Piazza / 10

Chiesa di Dommartino al Casalotto
 
Le prime 15 su 30 chiese extraurbane scomparse o in rovina

  1 - Cappuccini Vecchi nell'omonima contrada
  2 - Dommartino al Casalotto (a proposito leggere su questo blog il post del 5 marzo 2013)
  3 - Gesù e Maria a pochi passi dalla chiesa di San Martino al Monte
  4 - Madonna della Noce alla Bellia
  5 - S. Agata in c/da Gatta vicino Mirabella Imbaccari
  6 - S. Barbara presso miniera di Grottacalda
  7 - S. Barbara in c/da Polino
  8 - S. Bartolomeo con sito ignoto
  9 - S. Ciriaca con sito ignoto
10 - S. Costantino nell'ex villa Trigona di Mandrascate poi villa Arena oggi via Manzoni
11 - S. Cristoforo con sito ignoto
12 - S. Croce nell'omonima contrada
13 - S. Elmo in c/da Belverde
14 - S. Giuliano con sito ignoto
15 - S. Giuseppe Barbarino in c/da Scarante

Seguiranno le altre 15
 
Per approfondire si consiglia la lettura del volume CRONOLOGIA civile ed ecclesiastica di Piazza e dintorni.
 
cronarmerina.it
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Le 100 Chiese di Piazza / 9

Ex chiesa di S. Domenico
 
L'unica chiesa urbana inglobata in edificio religioso
 
S. Domenico presso il Seminario Vescovile già Convento Domenicano
 
Per approfondire si consiglia la lettura del volume CRONOLOGIA civile ed ecclesiastica di Piazza e dintorni.
 
cronarmerina.it

 

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Fontana Villa Garibaldi/n. 31

  
Questa è la fontana n. 31, la più bella che abbiamo a Piazza Armerina. E' quella della Villa o, come veniva chiamata una volta, Giardino Garibaldi. Era ubicata, sino a metà dell'Ottocento, in mezzo o bàggh della villa di proprietà di Luigi Trigona marchese di Roccabianca, in contrada Palermi/Sant'Andrea, come ricorda la grande targa marmorea alla base (oggi poco leggibile perché da pulire, tanto per cambiare!). Il marchese la donò al Comune dopo che la selva dei frati francescani, del vicino convento di S. Pietro, divenne di proprietà comunale. Appunto perché facente parte del complesso francescano, il Giardino Garibaldi ancora oggi ospita alberi e piante particolari che i frati coltivavano non solo per i propri bisogni quotidiani. Ogni tanto la fontana è presa di mira da, diciamo così, "buontemponi" che la riempiono di cartacce e altri oggetti "simpatici", cosa che non sarebbe mai e poi mai potuta accadere sino a qualche decennio fa, quando i giardinieri n' fasgë'vnu p'gghiè u mòt e n' fasgëv'nu smòv i vèrmi!   

Gaetano Masuzzo/cronarmerina     

  • Pubblicato in Fontane
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Le 100 Chiese di Piazza / 8

Chiesa di Santa Chiara, ingresso dal piano Teatini
 
L'unica chiesa urbana in rovina 
(restaurata nel 2010 e rimasta chiusa)
 
Santa Chiara d'Assisi
nell'ex convento delle Francescane Clarisse
poi palestra ginnica dell'Ist. Magistrale "F. Crispi"

Per approfondire si consiglia la lettura del volume CRONOLOGIA civile ed ecclesiatica di Piazza e dintorni.

cronarmerina.it

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A Pepè Paladino

Giuseppe Paladino¹, particolare dell'autoritratto, Pinacoteca Comunale

LI PINZEDDI

A Pepè Paladino, pittore ritrattista sommo

 
O Peppi, si sapissi com'a tia
e culuri e pinzeddi maniari,
e ni la tila com'a tia, pittari
chiddu ca bugghi ni la menti mia;
 
di la to tavulozza iu pigghirìa
li culuri chiù fini e li chiù rari,
e si amuri un miràculu vo' fari,
un ritrattu dipìnciri vurria.
 
Capiddi ad unni, nìuri, lucenti,
occhi nìuri, spaccati, occhi di fata,
e pìcciula la vucca e risulenti;
 
e 'n'ària di buntà, di simpatia
'nni dda facciuzza tutt'aggraziata,
c'assimigghiassi a la zituzza mia.
 
Gerolamo Giusto
(Scagghi e risugghi - sonetti siciliani, Ed. Siculorum Gymnasium, Off. Grafica L. Faliva, Milano 1933, p. 15)
 
¹ Il piazzese Giuseppe (Pepè) Paladino (nato nel 1856 in L. Villari 1981 e 2013, nel 1854 nel monumento sepolcrale al cimitero comunale della Bellia, morto nel 1922) è «figura tra le più interessanti nel panorama artistico siciliano di fine Ottocento e primo Novecento la cui fisionomia stilistica attende ancora di essere indagata dalla critica [...] fu allievo di Domenico Morelli all'Accademia di Belle Arti di Napoli, grazie a un sussidio del Comune elargito negli anni 1876-77, e che tornato a Piazza, tranne un soggiorno in Egitto e una breve tappa a Messina, vi resterà sino alla morte [...]. Paladino si dedicò in prevalenza alla pittura di paesaggio ma soprattutto al genere del ritratto» (Sito del Comune di Piazza Armerina, Pinacoteca Comunale, Sala III-Sala azzurra).
* A proposito del ritrovamento di più di 300 disegni e 36 dipinti a olio con paesaggi della città dei mosaici del primo novecento, tutti attribuiti al pittore piazzese Giuseppe Paladino, vi segnalo l'articolo di Roberto Palermo.
(prossima poesia dello stesso autore: Lu me beddu Paraturi)
 
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it
 
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Le 100 Chiese di Piazza / 7

L'unica chiesa urbana sconsacrata
 
Sant'Antonio Abate nel largo Sant'Antonio nei pressi del Seminario Vescovile
(l'edificio è addossato alla chiesa di S. Vincenzo Ferreri)
 
Per approfondire si consiglia la lettura del volume CRONOLOGIA civile ed ecclesiastica di Piazza e dintorni.
 
cronarmerina.it
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Le 100 Chiese di Piazza / 6

 
L'unica chiesa urbana abbattuta, ricostruita in parte e chiusa al culto
 
Chiesa di Sant'Ippolito nel piano omonimo (ciàngh Tr'mòt)
 
Per approfondire si consiglia la lettura del volume CRONOLOGIA civile ed ecclesiastica di Piazza e dintorni.
 
cronarmerina.it
 
 
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Le 100 Chiese di Piazza / 5

La Madonna della Rocca o del Soccorso nell'edicola del gen.le Cascino*
Le 5 chiese urbane abbattute
 
1 - Sant'Agata nel piano poi chiamato "Balilla" oggi Villetta Scibona (al Monte)
2 - Santa Maria del Gorgo Nero nel piano Teatini
3 - Santa Maria della Rocca nel piano delle Botteghelle*
4 - Santa Maria dell'Udienza sotto l'odierna Villa Ciancio o Villetta Roma
5 - Santo Spirito ex Santa Lucia ex S. Calogero ex S. Maria degli Angeli presso l'ex Vecchio Castello poi ex Ospedale "Chiello"
 
*Per approfondire la Madonna della Rocca o del Soccorso nella foto vi consiglio di leggere il mio post "L'Edicola Votiva al Gen.le Cascino/n.17".

Chi vuole approfondire tutta la storia di Piazza può farlo leggendo il mio volume CRONOLOGIA civile ed ecclesiatica di Piazza e dintorni. Per l'acquisto prego contattarmi.

cronarmerina.it

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Alla compagna tecnologica

La Kodak junior 620 prodotta in Germania dal 1933

LA ME MACHINETTA FOTOGRAFICA

O machinetta mia, nica e pulita,
senza li smòrfii di Kodak vantata¹,
ogni viduta, ch'è di tia pigghiata,
pari ca parla, e ca ci duni vita.
 
La campagna, talè, pari 'na zita
di zàgara e di sciuri 'ncurunata;
pari 'na schetta, bedda e 'nnamurata,
ca ni fa 'nsinga, e a nèsciri n'invita.
 
Iamuninni a diddì.² Ci su' jardina,
munti, vadduni, boschi, lavinari,
e frutta e sciuri, ed acqua ed ària fina.
 
E poi tu pitta, ca lu sai ben fari...
ma di Meli³ vurria l'arti divina
di Teòcritu e Dafni in tia truvari.
 
Gerolamo Giusto
(Scagghi e risugghi - sonetti siciliani, Ed. Siculorum Gymnasium, Officina Grafica L. Faliva, Milano 1933, p. 14)
 
¹ Nella foto la macchina fotografica a cui avrebbe potuto fare riferimento il poeta.
² Termine usato sino a qualche decennio fa per invogliare i bambini ad andare "a passeggio".
³ Giovanni MELI poeta e drammaturgo nato a Palermo nel 1740 e morto a Palermo nel 1815, dove riposa nella chiesa di San Domenico, pantheon dei siciliani illustri, dove c'è anche la tomba del nostro Gen.le Antonino Cascino.
(prossima poesia dello stesso autore: Li pinzeddi - A Pepè Paladino)
 Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it 

 

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