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Cronarmerina - Maggio 2025

La me vignera

 

 

LA ME VIGNERA

 
La me vignera si chiama Ssuntidda,
cu li capiddi rizzi anedda anedda;
supra li goti cci avi du' pumidda,
biancu lu bustu e russa la gunnedda.
 
Com' a 'na currintina lidda lidda
camina, e ridi 'nni la vavaredda;
nica e pulita pari 'na pupidda,
e chiù la guardu, chiù mi pari bedda.
 
Di canti stu jardinu sempri sona
- chi scaccaniati, chi vuci argintina! -
e mì scinni a lu cori ogni canzuna.
 
La vita di città pi mia unn'è bona:
'mmenzu a li trofi, cu sta rigina,
sfidu lu tempu e l'urbazza furtuna.
 
Gerolamo Giusto
(Scagghi e risugghi - sonetti siciliani,  Ed. Siculorum Gymnasium, Officina Grafica F. Faliva, Milano 1933, p. 20)
 
(prossima poesia dello stesso autore: A li Chiazzisi luntani di Chiazza)
 
 
cronarmerina.it
 
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1990 Boris Giuliano/2

Giorgio Boris Giuliano (1930-1979)
2
Il 20 settembre 1960 Giorgio Boris Giuliano torna a Messina, ove si unisce in matrimonio con la messinese Ines Maria Leotta, che negli anni a venire gli darà tre figli, Alessandro, Emanuela e Selina. Ma nel nostro Giorgio Boris alberga un hobby potente: quello dell'attività investigativa, propria della polizia giudiziaria. E' un hobby che ha sviluppato fin dalla giovinezza sia leggendo libri gialli, cronache giudiziarie ed episodi di spionaggio, sia studiando testi di criminologia e di attività spionistiche. Così nel 1962 partecipa a un concorso per vice-commissario di P. S. Lo vince e lascia la rappresentanza della Società "Plastica Italiana", frequenta nel 1963 un breve corso di specializzazione presso la Scuola Superiore di Polizia, e quindi raggiunge la Questura di Palermo. Qualche mese dopo frequenta un altro corso di qualificazione presso la Scuola Superiore di Polizia di Roma e rientra a Palermo alla Squadra Mobile, nella quale gli viene affidata la Sezione Omicidi. Nel contempo è promosso Commissario Aggiunto. Giuliano inizia il suo operare con l'hobby di sempre, con zelo senza misure e con decisione, instaurando un suo paziente metodo di ricerca, di studio e di schedatura del fenomeno mafioso, ottenendo preziosi risultati, che gli fanno ottenere elogi, riconoscimenti e premi. Inizia a contattare i funzionari dell'Interpol e la polizia degli U.S.A., risolvendo casi intricati ed è più volte coinvolto in pericolose sparatorie contro delinquenti comuni, è promosso Commissario. Dal settembre del 1970 indaga sulla scomparsa del giornalista De Mauro e nel 1971 sull'assassinio del Procuratore Generale di Palermo dott. Scaglione. Questi due fatti gli fanno pronunciare le amare parole dettate dalla sua esperienza di anni di lavoro investigativo: "Un delitto di mafia o si risolve nelle prime ventiquattro ore oppure non c'è nulla da fare". Promosso Commissario Capo è incaricato dell'insegnamento di "Tecnica investigativa in materia di stupefacenti" presso la POL.G.A.I di Palermo, confermandosi convinto studioso del fenomeno mafioso allargato al traffico della droga e non di un generico problema di ordine pubblico o di criminalità comune, come ritenuto generalmente allora. Nel 1976 ha l'importante incarico di Capo della Squadra Mobile della città di Palermo con conseguenti numerosissimi encomi, attestati di merito e premi mentre continua a raccogliere e selezionare le varie notizie sino al gennaio 1979, allorché viene ucciso il brigadiere Filadelfio Aparo, suo fedele e prezioso collaboratore. Ma il nostro Giuliano non demorde e continua a dare la caccia ai maggiori esponenti della mafia palermitana. Questi ultimi, investiti dalle sue penetranti e precise indagini, hanno ormai capito che la loro fonte di illeciti guadagni è in serio pericolo e il 21 luglio, alle ore 7:56, un killer¹ lo uccide dentro il bar Lux in via Di Blasi con numerosi colpi di pistola, sparati alle spalle. Il corpo del Commissario Giuliano riposa nella cappella di famiglia nel nostro cimitero della Bellia. (tratto da Litterio VILLARI, Giuliano, La Marca, Roccella, Medaglie d'Oro Piazzesi, Commemorazioni² dattiloscritte, P. Armerina, 1996)
 
¹ Per l'omicidio nel 1997 la Corte di Cassazione confermerà al mafioso Leoluca Bagarella la condanna all'ergastolo. Inoltre, nel 2012 la Procura di Palermo lo ha rinviato a giudizio in riferimento all'indagine sulla "Trattativa Stato-mafia".
² Commemorazione tenuta dal Gen. Villari presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso di P. Armerina il 6 gennaio 1990. Nella sua premessa si legge: "Era mia intenzione pubblicare in un volumetto le commemorazioni delle tre medaglie d'oro piazzesi... Purtroppo una certa insensibilità cittadina e circostanze personali mi hanno convinto a riunirle in un fascicolo rilegato che dono alla Biblioteca Comunale di P. Armerina".
cronarmerina.it
           
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1990 Boris Giuliano/1

Giorgio Boris Giuliano (1930-1979)
1
Corre l'anno 1924, un combattente della Marina Militare, Salvatore Giuliano, che al termine della 1^ Guerra Mondiale ha intrapreso la carriera delle armi, torna in questa nostra e sua Città per unirsi in matrimonio con Maria Giunta, nativa della vicina Aidone. Dopo la celebrazione del matrimonio la giovanissima coppia raggiunge la base militare marittima di La Spezia, ove ottiene un piccolo alloggio di servizio nel quale nasceranno e cresceranno i primi due figli, Giuseppe ed Emanuele. Nel 1930 Maria Giunta in Giuliano, allorché era in attesa del terzo figlio, lasciava La Spezia, tornava nella nostra Città per ricevere, nella cirocstanza del lieto evento, l'assistenza e il conforto dei suoi cari. Il 22 ottobre di quell'anno in via Monte 2, nell'abitazione di una zia materna, nasceva Giorgio Boris Giuliano. Un mese di permanenza a Piazza, poi il rientro a La Spezia e quindi nei primi mesi del 1931, il trasferimento di tutta la famiglia Giuliano presso la base militare di Tobruk in Libia. Appena 15 mesi di permanenza nella cosiddetta "Quarta Sponta", poi un susseguirsi di trasferimenti a La Spezia, a Livorno, a Taranto e ancora a La Spezia. Nel 1937 la giovane famiglia è di nuovo a Tobruk, ove resterà fino al 1941. In quell'anno la situazione bellica impose alla Marina Militare lo sgombro da quella base marittima di tutte le famiglie dei dipendenti: i Giuliano nell'occasione scelsero quale nuova sede la città di Messina, mentre il capo famiglia, imbarcato su navi da guerra, continuò a combattere una dura e disastrosa guerra sulle varie rotte del Mediterraneo. A Messina Giorgio Boris compirà gli studi ginnasiali, liceali e universitari; in essi svilupperà un'intensa attività sportiva con la partecipazione ai campionati di serie B della locale squadra di pallacanestro. Nel 1956, appena laureato in legge, si reca a Londra per perfezionare la conoscenza della lingua inglese. Parte con pochi spiccioli, ma nella capitale inglese esegue i più disparati lavori per guadagnarsi il vitto e l'alloggio; conosce molte persone fra le quali il signor Koellmann, olandese, direttore generale della Società "Plastica Italiana" che gli affida la rappresentanza commerciale per la Sicilia e per la Calabria. Con questo grosso impegno di lavoro rientra a Messina, ove in poco tempo ottiene risultati insperati. La Società gli affida allora la rappresentanza commerciale per la Lombardia, regione chiave di tutte le attività industriali e commerciali d'Italia. Anche a Milano il nostro Giorgio Boris opera con sana iniziativa e spiccato senso degli affari, confermandosi ancora una volta operatore oculato e previdente. (tratto da L. VILLARI, Giuliano, La Marca, Roccella, medaglie d'Oro Piazzesi, Commemorazioni¹ dattiloscritte, P. Armerina, 1996) (continua)
 
¹ La commemorazione relativa a B. Giuliano fu tenuta dal Gen. Villari a P. Armerina, presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso di via Marconi il 6 gennaio 1990.
 
cronarmerina.it
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Ricordiamo Boris Giuliano

Alle ore 7:56 del 21 luglio del 1979, il Capo della Squadra Mobile di Palermo, Giorgio Boris Giuliano, venne ucciso dentro il bar "LUX" di via Di Blasi a Palermo. Sarà ricordato domenica 20 luglio 2014.

 

Questo blog riporterà in due post, il 24 e il 25 luglio p.v., la Commemorazione fatta dal gen.le Litterio Villari nel 1990. 

 
Gaetano Masuzzo/cronarmerina
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Beddu Paraturi

Contrada Paratore a Piazza Armerina¹
Dedicata a tutti coloro che già sono o andranno in villeggiatura tra le belle contrade piazzesi
 
 

LU ME BEDDU PARATURI

A Pietro Giusto, storico e poeta

 
 
Ch'é bedda sta campagna sularina,
tra boschi e pigni, e 'mmenzu a du' vadduna,
unni a 'na nica e rùstica casina
pèrguli e sciuri ci fannu curuna!
 
Luntanu di la vita cittadina,
'ngrassu cuntentu e nuddu mi 'mportuna:
prestu m'aggiuccu e prestu di matina
mi sbigghia di lu gaddu la canzuna.
 
Dintr'a 'na fonti chi manteni frisca
l'acqua e gustusa, ammucciatu cu frasca,
iu tegnu ammoddu a mé cumpari sciascu.
 
'Ssunta la sarsa cu la pasta 'mmisca;
supru lu càciu comu nivi casca...
bivu e lu stagnu a lu fangottu rascu.
 
Gerolamo Giusto
(Scagghi e risugghi - sonetti siciliani, Ed. Siculorum Gymnasium, Officina Grafica L. Faliva, Milano 1933, p. 19)
 
¹ La contrada si trova nei pressi del Ristorante Mosaici "da Battiato". 
 
(prossima poesia dello stesso autore: La me vignera)
 
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it
 
 
 
 

 

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Casa senza riposo

Chiesa dei Cappuccini accanto all'entrata della Casa di Riposo S. Giuseppe

 

CASA DI RIPOSO SAN GIUSEPPE

 
Cumpà, la San Giuseppi nsirragghiò.
La casa di riposu, propriu chissa.
E certu, quannu testa non ci pò,
senza tarì nun si ni canta, missa.
 
Dopu tant'anni e tanti quipperquò
rivammu a lu stampari crucifissa
ca ormai l'urtima spranza s'aggiuccò
e la michiunarìa vinci scummissa.
 
Povira vita, nta na società
ca si cumpiaci d'ogni caurrìa
e sinni futti di l'anzianità.
 
Chiù scuru 'i menzanotti nun pò fari.
Veru. Ma continuannu di sta via
stu scuru comu minchia n'ha gghiurnari!
 
Giovanni Piazza
 
 
cronarmerina.it
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False squadre a Sant'Anna

 
 
In questi giorni su facebook c'è stata la foto della nostra Scalinata di Sant'Anna, altrimenti intesa come a scala di zzòppi. Questa foto mi dà lo spunto per proporvi l'osservazione che mi ha inviato un nostro concittadino che studia a Napoli. Si tratta dell'architetto Daniele Militello, che sta completando la formazione post lauream presso la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell'Università Federico II di Napoli. Daniele, avendo letto i miei post sui "pilastri a falsa squadra" presenti a Piazza del 2, 9 e 10 maggio 2013, mi ha fatto notare che ne esistono altri nel portale laterale della chiesa di Sant'Anna, proprio dalla parte della scala di zzòppi (foto in alto). Ma quando sono andato a constatare di persona per fare altre foto ho notato che anche le finestre hanno i pilastri con queste angolazioni (foto in basso). Lui che è uno specialista ci spiega che "non sempre erano gli ambienti interni gli elementi che generavano la forma; piuttosto l'architetto-costruttore studiava un punto di vista ben preciso dalla strada che fungeva da cardine per il sistema prospettico che la stessa passeggiata sulla strada generava, avvicinandosi il più possibile ai canoni dell'architettura del centro Italia che dal tardo-rinascimento in poi segnarono lo stivale e poi, con parecchi anni di ritardo, la nostra isola e dunque anche Piazza."* Poi segue con l'amarezza tipica dello specialista, al quale non gli si può dare torto, "Purtroppo fasti architettonici della nostra Piazza non sono mai stati oggetto di uno studio metodico e degno di questo nome, nonostante qualche architetto locale si sforzi ogni tanto di porre l'attenzione su fenomeni puntuali o viceversa generalisti, non è stato mai dato il giusto lustro al nostro centro storico inteso come insieme di valori ambientali. Questo genera una globale disconoscenza (se non proprio ignoranza) di quanto di bello e di singolare ha da offrire la città, con la conseguenza che aumenta il rischio di perdere una parte o, ancora peggio, proprio tutti, questi valori culturali che sono il nostro patrimonio. Scusandomi per il piccolo sfogo finale (l'argomento tocca a pieno un nervo scoperto riguardo il mio mestiere), le faccio vivissimi complimenti per il suo lavoro di blogger augurandole di ampliare sempre di più il suo pubblico."
 
*La chiesa di Sant'Anna fu iniziata nel 1680 coi finanziamenti di Geronima Rivarola baronessa di Rafforusso e fu inaugurata, nel 1745, grazie alle considerevoli sovvenzioni della famiglia Trigona a cui il vescovo di Siracusa, Matteo Trigona dei baroni di Imbaccari Sott. e Terra di Mirabella, apparteneva.
 cronarmerina.it
  • Pubblicato in Luoghi
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Fontanella Atrio Fundrò/n. 5

 
E' la fontanella posta nel cortile dove oggi ci sono parte degli uffici comunali, ma che fu il chiostro dei Padri Benedettini che nel lontano 1622 vi si trasferirono dalla loro Abbazia di S. Maria di Fundrò* a ca. 10 Km. a nord della Città. Un'ala del grande edificio comunale, al piano terra, per tanto tempo ha ospitato l'Ufficio Postale e qualcuno ancora ricorderà la buca per le lettere che c'era nel muro a pochi passi dalla scalinata che porta in via Cavour, una volta intesa anche come Santa Rosalia. La fontanella, come si legge dalla sigla nella foto, è stata scolpita nel 1996 dallo scultore piazzese Salvatore Martello (P. Armerina 1948 - California 2008) e si trova proprio di fronte l'entrata di quella che fu la sede della F.U.C.I. (Federazione Universitaria Cattolica Italiana).  
 
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it  
 
*Chi volesse approfondire la storia del borgo di Fundrò può farlo leggendo i 7 post pubblicati su questo blog dal 9 al 26 ottobre 2013 Il borgo di Fundrò
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Le 100 Chiese di Piazza / Riepilogo

Cattedrale di Piazza, 1605-1767 con lavori minori sino al 1875
 
Riepilogo delle 100 Chiese di Piazza
 
24 Le chiese urbane aperte al culto;
  9 Le chiese oggi chiuse al culto;
28 Le chiese urbane sconsacrate trasformate in abitazione;
  5 Le chiese urbane abbattute;
  1 La chiesa urbana abbattuta e ricostruita in parte e chiusa al culto;
  1 La chiesa urbana sconsacrata;
  1 La chiesa urbana in rovina;
  1 La chiesa urbana inglobata in edificio religioso;
30 Le chiese extraurbane scomparse o in rovina.
100 il totale complessivo
 
Chi vuole approfondire ulteriormente la storia di Piazza può farlo leggendo il mio libro CRONOLOGIA civile ed ecclesiatica di Piazza e dintorni. Per l'acquisto prego contattarmi.
 
cronarmerina.it
 
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Le 100 Chiese di Piazza / 11

Chiesa di S. Lucia o di S. Maria in c/da Ralbiato, lungo la SP 15 per Barrafranca
 
Le ultime 15 su 30 chiese extraurbane scomparse o in rovina

16 - S. Gregorio Magno in c/da Muliano
17 - S. Leonardo dal sito ignoto
18 - S. Lorenzo (da non confondere con S. Lorenzo o dei Teatini) dal sito ignoto
19 - S. Lucia in c/da Ralbiato (nella foto ?)
20 - S. Marco nell'omonima contrada
21 - S. Maria in c/da Belverde
22 - S. Maria in c/da Fontanelle
23 - S. Maria in c/da Ralbiato (nella foto ?)
24 - S. Maria (di Piazza) La Nuova in c/da Rambaldo
25 - S. Marina in c/da Monte Mangone
26 - S. Maria dei Miracoli o Madonna dei Miracoli in c/da Candilia
27 - S. Maria della Concezione in c/da Polleri-Aliano
28 - S. Michele Arcangelo in c/da Palermi
29 - S. Paolo in c/da Bellia
30 - S. Spirito nel Priorato Benedettino in c/da Budonetto

Chi vuole approfondire ulteriormente la storia di Piazza può leggere il mio volume CRONOLOGIA civile ed ecclesiatica di Piazza e dintorni. Per l'acquisto prego contattarmi.
 
cronarmerina.it

 

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