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Visti dagli altri/1

Irma Costa "La luna e il piazzese", Galleria Civica, Enna, 1999 La luna e il piazzese Due mazzarinesi , 'mbriachi fino alle nasche come scimmie, uscirono dalla taverna ch'era notte; e per ragionarla meglio se n'andavano a braccetto a piacere dei piedi, un passo avanti e due indietro, che parevano a mare.A un punto, sul campanile della chiesa si levò la luna, tonda come una ruota e tutta raggiante; e quelli, che gli pesava il vino, restarono allucinati a mirarla.Uno della partita, ch'era il più cotto, gli parve il sole,…

Un anno

Ciao Enzo (la messa a Sant'Antonio oggi alle 17:30)

Sono passati 22 anni

Chiàcch'ri pèrsi ! Sono passati 22 anni dalla morte di Giovanni Falcone, di sua moglie, Francesca Morvillo, e di 3 agenti della scorta. A loro si renderà onore soltanto quando le chiacchiere e i discorsi sulla legalità, lasceranno posto al nostro modo di vivere onesto, soprattutto nelle piccole cose. Senza questo esempio giornaliero di noi adulti, sarà difficile che le nuove generazioni possano assaporare il buon gusto dell'integrità e rettitudine. Gaetano Masuzzo/cronarmerina

La vera Festa della Mamma

Mia mamma mi diceva: "A vera festa p' mia è quànn tu si ub'diént e nan m' fai d'sp'ràr !" Piccoli grandi regali Gaetano Masuzzo/cronarmerina

A proposito di Carnevale

A proposito di balli in maschera di giovanottini di qualche anno fa. Il nostro lettore Franco ci ha mandato questa foto, nella speranza che qualche mascaratu vi si riconosca. Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it

Carnevale di una volta

Mobile radio-giradischi Il sig. Valentino Alessandro al centro Prima dell'avvento delle discoteche o dei locali più o meno privati (Royal, Selene, Villa Assunta) i giovani di belle speranze non stavano con le mani in mano. A Piazza negli anni '40, di sale da ballo, molto spoglie e con l'arredamento ridotto a poche sedie (tanto, si doveva ballare!), ce n'erano due. Qui l'impianto musicale e di amplificazione era affidato a pianoforti a rullo o a manovella. Le sale da ballo si trovavano una a metà della via Umberto, dove il "deejay"…

A càsa du massèr/3

Occorrente per preparare la pasta e il pane Nella casa du massèr oltre al locale per la notte, l'alloggio era composto da una cucina con tavolo e sedie per i pasti, un contenitore di canna intrecciata detto cannìzzu pieno di grano per il fabbisogno dell'intero anno, una macina in pietra, un forno a legna e tutto l'occorrente per preparare la pasta e il pane. Negli angoli di detto locale si trovavano da una parte tutte le stoviglie e dall'altra la cisterna con acqua piovana raccolta dai tetti destinata ai vari…

A càsa du massèr/2

Girello in legno Cavallo giocattolo in legno costruito dal padre del fondatore del museo Nella casa du massèr, al di là del tramezzo, si trovava un braciere con attorno delle sedioline destinate ai lavori femminili quali cardare la lana e tricottarla per realizzare indumenti per la famiglia. Attorno alle donne impegnate nei propri lavori, spesso i bambini di casa si dedicavano ai loro giochi. (continua) (tratto dalla brochure della Casa Museo del Contadino) Visite alla Casa Museo del Contadino: ore 9-12 e 16-18, info 333 9138634 cronarmerina.it

A càsa du massèr/1

La camera da letto dei nostri antenati Nella Casa Museo di Mario Albanese, in via Garibaldi 57/a, più che del contadino è stata riproposta la casa del massaro, â ciaccësa: du massèr, ovvero di un contadino (v'ddanu o v'ddàngh) un tantino più benestante e autorevole. U massèr era quella figura che godeva della totale fiducia del proprietario del fondo e per questo lo sostituiva in tutte le attività legate all'azienda. A lui il compito di assumere il personale necessario quali contadini, braccianti, pastori e garzoni, di tenere la contabilità, di…

Bedda vacanza

Sino al 1977, l'11 Febbraio di ogni anno a scuola c'era vacanza. In quel giorno si ricordava il reciproco riconoscimento tra la Santa Sede e il Regno d'Italia avvenuto nel 1929, VII anno dell'era fascista. I Patti furono chiamati Lateranensi perché firmati presso il Palazzo di San Giovanni in Laterano a Roma, da Pietro Gasparri, cardinale Segretario di Stato per conto della Santa Sede, e da Benito Mussolini, capo del Fascismo e primo ministro italiano. La vacanza cadeva sempre nel periodo di Carnevale e per questo era doppiamente ben accetta.…
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