ExclusiveCentraleSx
ExclusiveCentraleDx

Le targhe sui muri/3 ultimo

Targa assicurazione incendio su un portone di una chiesa a Piazza
Le targhe, che si diffusero maggiormente in Germania, erano fabbricate con ogni sorta di metallo, più recentemente anche di plastica, e in ogni forma geometrica, riportando svariati stemmi e simboli, oltre al nome della Compagnia. Le più visibili ed esteticamente più accettabili erano quelle in metallo smaltato. E' ovvio che a distanza di decine di anni, per non dire di secoli, le targhe sono diventate oggetti per collezionisti e la più importante collezione è quella americana di New York con 1800 esemplari, mentre quella inglese ne conta oltre 1000 di tutti i Paesi del mondo, con alcuni pezzi che hanno raggiunto quotazioni con diversi zero (fino a 5000 sterline). In Italia, nel corso di 160 anni, dalle molte Compagnie italiane e straniere sono stati diffusi oltre 1000 differenti modelli. Questo sino all'inizio degli anni 40, perché le necessità dell'industria degli armamenti vietavano l'impiego di metalli per usi non bellici. Definitivamente scomparvero per motivi fiscali nel 1947, perché il Ministero delle Finanze imponeva un aumento così elevato della tassa di abbonamento da far desistere le Compagnie. Anche negli altri Stati questa tradizione si è progressivamente affievolita e poi del tutto abbandonata ed è ormai difficile reperirle, o perché distrutte in occasione di restauri delle facciate o perché già rastrellate dai collezionisti. Ne rimangono ancora poche inchiodate sui muri, ossidate, arrugginite o sbiadite e deteriorate dalle intemperie. Le targhe incendio sono caratteristiche impronte del passato che rappresentano un'originale tessera del mosaico della storia dell'assicurazione, ormai ricordate soltanto o dai collezionisti o dai curiosi come me, ch' nan ànu nènt chi fè! (fonte: assimuseo.it)
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

Torna in alto

Ricerche Storiche

Censimenti

Storia Civile

Storia Ecclesiastica

Curiosità

Come Eravamo