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Ineluttabilmente In evidenza

In questi giorni passati, cavalcando l’onda del dispiacere per un lutto in famiglia, ho sentito forte il bisogno di scrivere sulla VITA e sulla MORTE. Non me ne so spiegare il motivo ma ora, a lavoro finito, mi sento improvvisamente più TRANQUILLA!

I DÖI S’GNÙRI
(A vìta e a mort)

‘Nta s’r’tìna d’sg’mbrina
senza st’ddi e senza ddùna
n’ ’n pàis senza nom
cap’tià ‘na còsa stràna.

Ranncchiàda sötta ‘n ponti
c’a v’stìna ddöngha e nèra
i cavégghi ‘nturciunìati
e l’oggi duluràti
‘na v’gghièttà s’n’ stava
parèva ch’sp’ttàva!

‘Nto s’lènziu da nuttàda
ch’r’vava a cavaddìna
s’ s’ntea d’dduntàngh
‘na vösgidda fìna fìna:

«Ma chi fai s’tàita ddöch
cu sa fàcci malandrìna?
U sai bengh ch’è brùt assài
s’pttè cu nan arr’va!

Nan ggh’hai péna e cumpassiöngh
p’ ‘n baròm ancöra ‘n vìta?
A scurzèggh’la ggh’hai témp,
scuta a mi, nan è f’nìta!»

A v’gghiètta p’ r’sposta
s’ vutà d l’aut scìanch, còm a dì:
«U söi ch’ fazz... ièu ha r’và ò cav’lìnia
pov’rom, è tröpp stànch!».

Rosalba Termini, Gennaio 2017

Traduzione (a cura di Gaetano Masuzzo) 

LE DUE SIGNORE
(La vita e la morte)

In una serata di dicembre
senza stelle e senza luna
in un paese senza nome
capitò una cosa strana.

Rannicchiata sotto un ponte
col vestito lungo e nero
i capelli attorcigliati
e gli occhi tristi
una vecchietta se ne stava
sembrava aspettasse!

Nel silenzio della notte
che arrivava velocemente
si sentì da lontano
una voce sottile sottile:

«Ma che fai seduta lì
con questa faccia malandrina?
Lo sai bene che è molto brutto
aspettare chi non arriva!
Non hai pena e compassione
per un uomo ancora in vita?
Ad accorciargliela, hai tempo,
ascolta me, non è finita!».

La vecchietta per risposta
si voltò dall’altro lato, come a dire:
«Lo so cosa faccio... lui è arrivato al capolinea
pover’uomo, è troppo stanco!».

cronarmerina.it

Commenti  

0 #9 mariuccia 2017-02-12 10:17
;-) Rosalba, che dire, sempre più brava! Sei riuscita ad andare oltre le parole, rievocando immagini suggestive. Non è facile trasformare il dolore per la perdita di un caro, in una poesia così commovente e riflessiva.
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0 #8 silvio 2017-02-11 17:07
Cara Rosalba per il lutto ci parleremo al telefono,ma questa poesia mi ha emozionato e commosso tanto,che mi vedo presente,assistere al buio ascoltare il dialogo fra le due signore sotto il ponte.Brava bravissima.
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0 #7 Giusi 2017-02-07 13:21
Hai toccato un tema eterno, nato con l'uomo, cara Rosalba: La vita e la morte, il conoscibile e l'inconoscibile sfera dell'aldilà, così ben descritta dai credenti che, pur credendo in una promessa e migliore dimensione dell'umanità, nel momento estremo si soffermano dubbiosi al "Limiter di Tide". E questo è il più bell'inno che cantano alla vita!
Giusi
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0 #6 Laura 2017-02-07 06:57
Che bella! Mi sembra di sentire mia mamma: "Senza stelle e senza luna". Rosalba sei brava. Laura Bonifacio
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0 #5 FEDORA 2017-02-02 21:26
Ciao Rosalba,
le tue poesie in vernacolo continuano a stupire. Questa, forse anche per il tema trattato, l'ho trovata maggiormente toccante....
In essa vi è la struggente verità che la vita riserva ad ognuno.
BRAVA BRAVA!!!
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0 #4 Martin 2017-02-02 15:14
Cara Rosalba, in pochi versi hai saputo suscitare in noi molte emozioni. Brava, come sempre. Tuttavia mi sentirei di chiedere alla vecchietta vestita di nero, di non starsene sempre rannicchiata sotto un ponte, ma di muoversi, vedere come è fatto il mondo, andare in giro per certe stanze di alcune Case di Riposo (che non sono affatto di "Riposo" ma di dolori, dolori e solo dolori) e di svolgere il suo compito con più accortezza. Ti assicuro, e questo lo dico per diretta esperienza sul campo, che farebbe tanti bei favori e che moltissimi "ospiti" gliene sarebbero oltremodo grati.
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0 #3 Rosa 2017-02-01 07:25
mia cara Rosalba ho riletto più volte quest'ultima poesia perché effettivamente ti da una visione diversa della morte che nel nostro immaginario collettivo viene vista come una vecchia megera senza compassione che anzi gode delle disgrazie per potersi prendere la vita...qui,invece,la morte mostra il volto umano della compassione per chi soffre mettendo fine ad una vita per pietà e non per il suo godimento! Brava ancora una volta!
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0 #2 Andrea 2017-01-31 17:45
Versi molto fini, un'allegoria che fa riflettere, ma che grazie all'uso del vernacolo prende una luce poetica e meno cupa.
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0 #1 Franca Verde 2017-01-31 14:10
Il dialogo fra le ''due signore'', la vita e la morte, mi richiama alla realta' della vita umana.
L'uomo che fino all'ultimo suo respiro vorrebbe allontare il trapasso mentre inesorabilmente la 'signora nera' arriva. E siamo all'epilogo triste.
Per noi che crediamo, la 'signora nera' viene sconfitta dalla 'signora bianca' che e' la vita...nella prospettiva della speranza eterna.
Complimenti per i bei versi che stimolano alla riflessione sul 'senso' della vita.
Franca Verde.
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