ExclusiveCentraleSx
ExclusiveCentraleDx

Ricordi inediti su P. Carmelo Capizzi/3 In evidenza

P. Carmelo Capizzi S.J. (1929-2002)

Ricordi e fatti inediti/3

Un Piazzese prova a corrompere l’insegnante
In quegli anni (n.d.r. 1953/54) chi frequentava il Collegio Pennisi erano i figli dei benestanti o comunque quelli che potevano pagare. Tra i ragazzi c'erano due fratelli, figli di un Piazzese, che a scuola uno era bravo e meritava la promozione, l'altro invece non andava bene e quindi non poteva essere promosso. Il padre dei due studenti prima della fine dell'anno scolastico si recò ad Acireale presso il Collegio per incontrare gli insegnanti ed informarsi sul'andamento scolastico dei propri ragazzi. In quel frangente chi riceveva i genitori era proprio P. Carmelo (n.d.r. fratello di Salvatore che racconta). All'inizio, tutti e due parlarono delle solite cose, ma poi vennero al dunque. L'insegnante parlò chiaro e disse come stavano effettivamente le cose e cioè uno meritava di essere promosso, l'altro invece no. Se l'avessero promosso, sarebbe stato un male per il ragazzo stesso che, a suo dire, non avrebbe sopportato il peso dell'anno successivo. In ogni modo, Carmelo disse al suo interlocutore di portarsi indietro il pacco che aveva con sé, perché né lui né la casa non ricevevano regali del genere. Era evidente che il signore, mio concittadino, voleva corrompere mio fratello per avere la promozione del figlio. Questo fatto non mi fu raccontato da mio fratello, sia chiaro, ma da mio cognato che, casualmente, incontrò il signore di cui sopra, cioè il papà dei due ragazzi, il quale, avendo saputo che il suo interlocutore si chiamava Capizzi anche lui, chiese se per caso era parente del gesuita padre Carmelo Capizzi, al che mio cognato rispose : “Sì, mi chiamo anch’io Capizzi e con padre Carmelo siamo cognati perché ho sposato la sorella”. Allora il signore raccontò la storia di cui sopra e gli confessò il fatto del pacco regalo parlando molto bene di Carmelo, dicendo che il suo comportamento era stato giusto e corretto e che un uomo così non l'aveva mai incontrato. Questo fatto per noi familiari è stato sempre un motivo di orgoglio.

Don Carbone chiede scusa
E' consuetudine che quando un giovane viene ordinato sacerdote, una delle prime messe la celebra nella sua parrocchia di origine e Carmelo in quella occasione si recò  a Piazza Armerina nella sua parrocchia di origine (n.d.r. San Filippo al Casalotto) e lì celebrò. Il Parroco era ancora don Rosario Carbone, che bontà sua, durante l'omelia ebbe il coraggio e la bontà di chiedere scusa pubblicamente a mio fratello per quello che aveva detto 18 anni prima. In quella circostanza chi scrive era presente.

continua in Ricordi inediti su P. Carmelo Capizzi/4

cronarmerina.it
 

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

Torna in alto

Ricerche Storiche

Censimenti

Storia Civile

Storia Ecclesiastica

Curiosità

Come Eravamo