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Gaetano Masuzzo

Gaetano Masuzzo

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Falsa squadra a calàta û Cullègiu

L'altro giorno il mio amico Diego mi ha fatto notare che in via Vittorio Emanuele I (a calàta û Cullègiu sc'nnénn â màngh drìtta) oltre ai pilastri della porta a dx nella foto, anche i pilastri delle cantunère della vicina via Anzaldi sono a falsa squadra, e chissà quante ce ne sono ancora!? La caccia continua.

Per chi volesse conoscere le altre "false squadre" trattate sul sito può leggersi i post del:

2 maggio 2013 - Chiedo lumi agli specialisti;
9 maggio 2013 - Altri pilastri particolari;
10 maggio 2013 - Un'altra falsa squadra;
11 luglio 2014 - False squadre a Sant'Anna

cronarmerina.it

Agosto 1941 Visite Eccellenti

Il principe Umberto II di Savoia in ospedale a Catania¹
20 agosto 1941
Dopo i numerosi bombardamenti con bombe dirompenti e incendiarie dell'aviazione inglese nei giorni 15 e 16 agosto sulla città di Catania, che hanno causato 25 morti e 37 feriti, il principe Umberto II di Savoia (1904-1983) rende visita ai militari feriti e ricoverati all'Ospedale Vittorio Emanuele della città etnea. Mentre percorre un corridoio nota, da una porta socchiusa di una stanza, un giovane ammalato e insiste per salutarlo. Il giovane ricoverato in quei giorni a Catania è un ragazzo piazzese di 7 anni, si chiama Concetto e accanto ha la madre, Salvatrice, che nella foto sta parlando col principe. Dimenticavo un piccolo particolare che mi ha ricordato la moglie dell'allora piccolo ammalato: il principe, per scherzo e gioco, direzionò il fascio di luce della sua lampadina tascabile verso gli occhi del piccolo, strappandogli così un lieve sorriso.
 
¹ La foto è stata gentilmente concessa dalla moglie dell'allora giovane ammalato. 
 
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it
    

Fontana c.da Ralbiato/n. 33

È la fontana, ormai secca e abbandonata, che si trova in contrada Ralbiato sulla Strada Provinciale 15 a ca. 12 km da Piazza e 8 da Barrafranca. Accanto esiste un edificio che sembra, dalle strutture interne, l'ex chiesa di Santa Lucia di c.da Ralbiato. La fontana doveva essere una grande fontana con una capiente vasca, molto frequentata dalle greggi della zona e dalle cavalcature che da Piazza andavano a Barrafranca e viceversa, il tutto sotto lo sguardo imperioso, autorevole e misterioso di Monte Naone. Di questo nome del monte ho riscontrato ben 11 varianti che vanno da Navone ad Anaor ai tempi degli Arabi, ad Anattor e Avator per lo storico benedettino di origine normanna Malaterra dell'XI secolo.
cronarmerina.it
 

Mostra fotografica a Mirabella Imbaccari

 

Pino Zaccaria
 
 
 
 
Quello che non siamo riusciti a organizzare e realizzare a Piazza, ci sono riusciti a Mirabella Imbaccari. L'altro giorno sono stato a visitare la mostra fotografica presso il Palazzo Biscari, alla sommità del paese a pochi chilometri da Piazza. Ho potuto vedere quasi 400 fotografie che rappresentano, come dice il sottotitolo alla mostra "Le Memorie fotografiche del '900 - Uno sguardo retrospettivo sulla Mirabella del secolo scorso e che non c'è più". Io, aggiungo, che si tratta di uno sguardo anche sulla vita che si conduceva a metà del secolo scorso nella nostra Città. Infatti, in tanti scatti ho potuto rivedere tanti momenti vissuti da me e dai miei antenati, più o meno prossimi. Tutto ciò è stato possibile grazie all'iniziativa degli amministratori (Filippo Cremona, Giuseppe Iurato e Peppe Moschella) e al fondatore (Pino Zaccaria, nella foto) del Gruppo su facebook "ARCHIVIO FOTOGRAFICO STORICO DI MIRABELLA IMBACCARI" che, raggiungendo in pochi mesi 1640 membri, ha potuto raccogliere oltre 1500 fotografie. Pino Zaccaria, emigrato in Germania nel 1977, è "un autodidatta di raffinata cultura e personalità poliedrica: fotografo e pittore, regista e autore di testi dei suoi documentari, nel 2008 ha pubblicato un libro dal titolo Il medioevo della mia infanzia. Uno spaccato di vita degli anni '50-'60 a Mirabella Imbaccari, piccolo centro agricolo siciliano... Nel libro l'Autore, secondo il filo del ricordo, ricostruisce le condizioni di vita a Mirabella negli anni '50, quando la povertà era in tutte le case... facendoci viaggiare indietro nel tempo, per ricordarci da dove discendiamo." Chiudo questo post sulla mostra fotografica, con le parole dello stesso Pino Zaccaria sulla sua autobiografia nelle quali ritrovo appieno le finalità di questo blog "... credo di avere raggiunto l'obiettivo di fermare il tempo, quello che segnava la fine di un'epoca, quella che fungeva da cerniera tra la nostra cultura contadina, che traeva stili di vita da secolari tradizioni tramandate da padre in figlio, e l'inizio di un'altra epoca completamente nuova, nella quale gli anziani hanno ormai perso l'atavico ruolo di ponte fra una generazione e l'altra. Un'epoca come quella attuale corre a velocità impressionante verso un futuro sempre più incerto, ignara (ahimè) del fatto che senza conoscenza delle tradizioni e del passato non può esservi conoscenza né del presente né del futuro." Complimenti ancora ai Mirabellesi per l'importante iniziativa che consiglio vivamente di visitare dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 22 sino al 30 agosto. 
 
Un particolare riconoscimento e ringraziamento va all'Associazione Volontari Protezione Civile "IMAKARA" per aver reso possibile con la propria organizzazione e puntuale generosità la preparazione e lo svolgimento della Mostra Fotografica.  
 Gaetano Masuzzo/cronarmerina

*Le citazioni virgolettate sono tratte da Pino Zaccaria, Il mio focus su Mirabella, S.D.S. Service, Mirabella Imbaccari, 2014, pp. 6, 11, 15 e 43.
**La foto della Littorina anni '50 presente nella homepage di questi giorni fa parte della mostra fotografica.   
           

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