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Gaetano Masuzzo

Gaetano Masuzzo

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Beddu Paraturi

Contrada Paratore a Piazza Armerina¹
Dedicata a tutti coloro che già sono o andranno in villeggiatura tra le belle contrade piazzesi
 
 

LU ME BEDDU PARATURI

A Pietro Giusto, storico e poeta

 
 
Ch'é bedda sta campagna sularina,
tra boschi e pigni, e 'mmenzu a du' vadduna,
unni a 'na nica e rùstica casina
pèrguli e sciuri ci fannu curuna!
 
Luntanu di la vita cittadina,
'ngrassu cuntentu e nuddu mi 'mportuna:
prestu m'aggiuccu e prestu di matina
mi sbigghia di lu gaddu la canzuna.
 
Dintr'a 'na fonti chi manteni frisca
l'acqua e gustusa, ammucciatu cu frasca,
iu tegnu ammoddu a mé cumpari sciascu.
 
'Ssunta la sarsa cu la pasta 'mmisca;
supru lu càciu comu nivi casca...
bivu e lu stagnu a lu fangottu rascu.
 
Gerolamo Giusto
(Scagghi e risugghi - sonetti siciliani, Ed. Siculorum Gymnasium, Officina Grafica L. Faliva, Milano 1933, p. 19)
 
¹ La contrada si trova nei pressi del Ristorante Mosaici "da Battiato". 
 
(prossima poesia dello stesso autore: La me vignera)
 
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it
 
 
 
 

 

Casa senza riposo

Chiesa dei Cappuccini accanto all'entrata della Casa di Riposo S. Giuseppe

 

CASA DI RIPOSO SAN GIUSEPPE

 
Cumpà, la San Giuseppi nsirragghiò.
La casa di riposu, propriu chissa.
E certu, quannu testa non ci pò,
senza tarì nun si ni canta, missa.
 
Dopu tant'anni e tanti quipperquò
rivammu a lu stampari crucifissa
ca ormai l'urtima spranza s'aggiuccò
e la michiunarìa vinci scummissa.
 
Povira vita, nta na società
ca si cumpiaci d'ogni caurrìa
e sinni futti di l'anzianità.
 
Chiù scuru 'i menzanotti nun pò fari.
Veru. Ma continuannu di sta via
stu scuru comu minchia n'ha gghiurnari!
 
Giovanni Piazza
 
 
cronarmerina.it

False squadre a Sant'Anna

 
 
In questi giorni su facebook c'è stata la foto della nostra Scalinata di Sant'Anna, altrimenti intesa come a scala di zzòppi. Questa foto mi dà lo spunto per proporvi l'osservazione che mi ha inviato un nostro concittadino che studia a Napoli. Si tratta dell'architetto Daniele Militello, che sta completando la formazione post lauream presso la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell'Università Federico II di Napoli. Daniele, avendo letto i miei post sui "pilastri a falsa squadra" presenti a Piazza del 2, 9 e 10 maggio 2013, mi ha fatto notare che ne esistono altri nel portale laterale della chiesa di Sant'Anna, proprio dalla parte della scala di zzòppi (foto in alto). Ma quando sono andato a constatare di persona per fare altre foto ho notato che anche le finestre hanno i pilastri con queste angolazioni (foto in basso). Lui che è uno specialista ci spiega che "non sempre erano gli ambienti interni gli elementi che generavano la forma; piuttosto l'architetto-costruttore studiava un punto di vista ben preciso dalla strada che fungeva da cardine per il sistema prospettico che la stessa passeggiata sulla strada generava, avvicinandosi il più possibile ai canoni dell'architettura del centro Italia che dal tardo-rinascimento in poi segnarono lo stivale e poi, con parecchi anni di ritardo, la nostra isola e dunque anche Piazza."* Poi segue con l'amarezza tipica dello specialista, al quale non gli si può dare torto, "Purtroppo fasti architettonici della nostra Piazza non sono mai stati oggetto di uno studio metodico e degno di questo nome, nonostante qualche architetto locale si sforzi ogni tanto di porre l'attenzione su fenomeni puntuali o viceversa generalisti, non è stato mai dato il giusto lustro al nostro centro storico inteso come insieme di valori ambientali. Questo genera una globale disconoscenza (se non proprio ignoranza) di quanto di bello e di singolare ha da offrire la città, con la conseguenza che aumenta il rischio di perdere una parte o, ancora peggio, proprio tutti, questi valori culturali che sono il nostro patrimonio. Scusandomi per il piccolo sfogo finale (l'argomento tocca a pieno un nervo scoperto riguardo il mio mestiere), le faccio vivissimi complimenti per il suo lavoro di blogger augurandole di ampliare sempre di più il suo pubblico."
 
*La chiesa di Sant'Anna fu iniziata nel 1680 coi finanziamenti di Geronima Rivarola baronessa di Rafforusso e fu inaugurata, nel 1745, grazie alle considerevoli sovvenzioni della famiglia Trigona a cui il vescovo di Siracusa, Matteo Trigona dei baroni di Imbaccari Sott. e Terra di Mirabella, apparteneva.
 cronarmerina.it

Fontanella Atrio Fundrò/n. 5

 
E' la fontanella posta nel cortile dove oggi ci sono parte degli uffici comunali, ma che fu il chiostro dei Padri Benedettini che nel lontano 1622 vi si trasferirono dalla loro Abbazia di S. Maria di Fundrò* a ca. 10 Km. a nord della Città. Un'ala del grande edificio comunale, al piano terra, per tanto tempo ha ospitato l'Ufficio Postale e qualcuno ancora ricorderà la buca per le lettere che c'era nel muro a pochi passi dalla scalinata che porta in via Cavour, una volta intesa anche come Santa Rosalia. La fontanella, come si legge dalla sigla nella foto, è stata scolpita nel 1996 dallo scultore piazzese Salvatore Martello (P. Armerina 1948 - California 2008) e si trova proprio di fronte l'entrata di quella che fu la sede della F.U.C.I. (Federazione Universitaria Cattolica Italiana).  
 
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it  
 
*Chi volesse approfondire la storia del borgo di Fundrò può farlo leggendo i 7 post pubblicati su questo blog dal 9 al 26 ottobre 2013 Il borgo di Fundrò
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