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Gaetano Masuzzo

Gaetano Masuzzo

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 Il piazzese

Tant'era valente il piazzese che non mangiava per non portarsi il pane alla bocca, e piuttosto che adoperare le mani preferiva lasciarsi morire di fame.
Si buttò dunque sotto una ficaia carica di frutti maturi, e aspettava con la bocca aperta che gli cascassero dentro, senza mai avanzare il braccio o il collo per prendere quelli d'intorno.
Passa ora passa poi, uno finalmente gli cascò in bocca, ma per non muovere i denti e ingozzarselo neppure lo toccò, e rimase così, finché non morì come un piazzese che era.
 
[Tratto da Francesco Lanza (Valguarnera Caropepe 1897-1933), Mimi Siciliani, Milano 1928]
 
 Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it

 

W San Gaetano

 
La freccia indica la statua di S. Gaetano davanti la chiesa di S. Lorenzo Martire o dei Teatini
S. Gaetano di Thiene
 Tanti auguri a tutti i Gaetano, Gaitàngh, Tatànu, Tanu, Tanùzzu, Tanù e Tanìnu, presenti e assenti, giovani e anziani, che oggi compiono l'onomastico. Il nome Gaetano un tempo era diffuso in tutta Italia, oggi è prevalentemente presente al Sud, in particolare in Campania e in Sicilia, grazie alla venerazione verso il Santo e alla presenza dell'Ordine dei Teatini in queste zone. 
Già qualche anno prima della beatificazione avvenuta nel 1629, nella nostra Città era presente la devozione per il Patriarca dei Chierici Regolari dei Teatini, Gaetano di Thiene, e si parlava di fatti straordinari e autentici prodigi che si erano verificati per sua intercessione. 
Questa devozione culminò nell'agosto del 1641 con la proclamazione, da parte del Senato Cittadino e del Consiglio degli Ottanta, a 3° Compatrono della nostra Città allora chiamata Platia e, inoltre, è Patrono secondario della Diocesi di Piazza Armerina. 
San Gaetano nacque a Thiene, in prov. di Vicenza, nel 1480 e morì a Napoli nel 1547. 
Nel 2016 sono venuto in possesso di due foto ricordo di giovani appena cresimati assieme alle suore sulla scalinata della chiesa dei Teatini. Una è datata 1961 e si nota la mancanza della statua del Santo, mentre è presente nell'altra del 1965. Pertanto si deduce che la statua, probabilmente assieme all'altra di Sant'Andrea Avellino, fu posta tra il 1961 e il 1965. 
 Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it

Luntani di CHIAZZA

La statua della Madonna della Lettera all'ingresso del porto di Messina¹

 

A LI CHIAZZISI LUNTANI DI CHIAZZA

 
O di Chiazza li "côi" quantu sù duci
e scurdàrsili, no, nuddu è capaci !
Chiamu di Matri ca diventa cruci
si nun s' ascuta, e d' ascutarla piaci.
 
Vui, ca la sorti a la stranìa riduci,
e lu lammiccu nun vi duna paci,
stàtici attenti a sta chiazzisa vuci :
di Chiazza parla e sa ch' 'un vi dispiaci.
 
Parla di Chiazza, di Chiazza amurusu,
di lu sò Virdi, di li sò biddizzi,
comu mai nni parlò Vucca chiazzisa.
 
Lu vostru cori, d' Idda disiusu,
senti sta vuci e senti li carizzi
di Mamma ca pi vui sta sempri 'ntisa.
 
Girolamo GIUSTO
(Chiazza li so campagni e la cugghiuta di li nuciddi, Officina Tip. "La Stampa", Catania 1937, p. 21)
 
 
¹ La prima immagine della Sicilia per chi arriva dal Continente sul traghetto, possibilmente con un'arancina tra le mani.
 
(prossima poesia dello stesso autore: Sciroccu)
 
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it

Guardando gli altri/1

L'aidonese

Un dì l'aidonese litigò col proprio asino che non voleva saltare un fosso; e poiché quello inarcandosi gli parava la testa, egli accettò la sfida e la fecero a testate.
Dai tu che do io, la battaglia durò a lungo, e infine l'asino dovette dichiararsi vinto. 
- Ah, minchione! - gridò ansante l'aidonese, tastandosi la zucca - tu puoi vincermi benissimo per giudizio, ma in quanto a testa non me la fai: l'ho più dura della tua. 
[Tratto da Francesco Lanza (1897 - 1933), Mimi Siciliani, Milano 1928]
 
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it
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