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1807 L'arcivescovo Filippo Maria Trigona/1 In evidenza

 L'arcivescovo di Siracusa Filippo Maria Trigona Bellotti (1735-1824)
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La 2^ personalità di alto rilievo (dopo l'Arcivescovo di Siracusa Matteo Trigona Palermo) che troviamo tra gli ecclesiastici vescovi e cardinali della famiglia piazzese dei Trigona, è mons. Filippo Maria Trigona Bellotti. Nato il 1° novembre del 1735 fu il secondo dei nove figli di Trigona Luigi (1705-1773) IV barone di Imbaccari-Terra di Mirabella e S. Cono Superiore¹ e di Bellotti Grimaldi Maria baronessa di Scitibillini nativa di Castrogiovanni. Nipote di Matteo Trigona (fratello del nonno Ottavio) arcivescovo di Siracusa nel 1732, Filippo dopo tre quarti di secolo andò a ricoprire la stessa carica del prozio dal 1807 sino al 1824, anno della sua morte. Era stato proprio il parente Arcivescovo a incoraggiarlo a intraprendere la carriera ecclesiastica, così da laurearsi in Teologia presso l'Università piazzese dei Gesuiti nel 1757 e, tre anni più tardi, diventare sacerdote. Esercitando il suo ministero pastorale nella nostra Città divenne Prevosto del Duomo e nel 1778 fece parte della Commissione Comunale che doveva recuperare la somma richiesta dal Parlamento Generale del Regno per risolvere il problema della pessima viabilità stradale nel centro dell'Isola. Nel 1785 come membro del Capitolo del Duomo, partecipò alla compilazione del verbale relativo ai dati economici delle chiese della nostra Città da inviare al Viceré, che voleva abolire i diritti funerari divenuti esagerati per il popolo. Nel 1798, sempre a Piazza, che in quel periodo risentiva degli effetti della Rivoluzione Francese, dopo essere stato avvertito dell'intenzione da parte di faziosi antigiacobini di compiere una strage degli affiliati all'Associazione Rivoluzionaria Giacobina, organizzò in un'ora nei pressi delle abitazioni dei capi della congiura e lungo le strade cittadine nuclei di penitenti, diretti da un predicatore, col compito di pregare e di incitare tutti alla pace. L'effetto fu sbalorditivo e grande: i Consoli e le loro maestranze, pentiti si portarono in duomo, ove nella nottata venne cantato un solenne Te Deum di ringraziamento in un'atmosfera di sentita commozione... in seguito l'opera mediatrice dei Trigona portò al proscioglimento delle accuse ed alla serenità cittadina. (continua)

¹ In alcuni testi viene aggiunto anche il titolo della Floresta che il fratello minore Ottavio Maria ottenne quando si sposò nel 1763 con Girolama Ardoino Celestre dei marchesi della Floresta.

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