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Cronarmerina - Dicembre 2015

A bedda ferrovia/1

Lo spiazzo antistante la Stazione Ferroviaria di Piazza, anni '30
 
Parte 1^
Il 7 Settembre 1920 a Piazza Armerina fu inaugurato il tratto ferroviario che da Assoro, passando da Leonforte, Dittaino e Valguarnera era arrivato nel 1914 sino a Grottacalda. Questa linea era nata per collegare i bacini minerari zolfiferi di Assoro, Raddusa, Valguarnera, Grottacalda e Floristella con le raffinerie e il porto di Catania. L'impulso determinante avvenne quando nel 1906 l'esercizio ferroviario in Sicilia passò dalla "Società Rete Sicula" alle "Ferrovie dello Stato", che decisero di costruirla in economia quindi a Scartamento Ridotto cioè con i binari larghi ca. 1 metro, rispetto a quello Normale di 1,435 metri. Questa riduzione comportò l'adozione di apposite locomotive a vapore R. 370, costruite sin dal 1909 e che poi furono utilizzate sino al 1971 in questo tratto e in altre linee simili in Sicilia come la Agrigento-Naro-Licata e la Filaga-Palazzo Adriano. Lo Scartamento Ridotto fu scelto anche perché favoriva una maggiore adattabilità alle caratteristiche dei rilievi del territorio tanto che in alcuni tratti, come quello Dittaino-Valguarnera di 13 Km, la forte pendenza obbligò l'utilizzo della cremagliera per ca. 5 Km. Queste difficoltà influirono sul completamento della linea sino a Valguarnera che fu quindi completata soltanto dopo 6 anni, nel 1912. Il tratto Valguarnera-Grottacalda fu finito nel 1914 e dopo 6 anni quello sino a Piazza. Dopo dieci anni, nel 1930, fu concluso il tratto che portava a Caltagirone, cercando di spendere il meno possibile perché dal 1922, con la forte riduzione della produzione di zolfo nell'Isola, era scemato l'interesse relativo al trasporto sia del minerale che dei minatori pendolari. (continua)
Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it 

 

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Come eravamo semplici

Due mezzi di piccola "cilindrata" fanno il pieno alla stazione "Canali"

Da Roberto, che ringrazio vivamente, ho ricevuto queste "Memorie di persone semplici" di cui vi voglio fare partecipi.

Caro professore, noi abbiamo vissuto e siamo cresciuti a Piazza Armerina, in questa bellissima cittadina e ne abbiamo visto i cambiamenti negli anni. Mi ricordo che quando eravamo fanciulli andavamo al cinema Ariston, il vecchio e purtroppo decadente cinema che in quegli anni 70, 80, andava forte. Il signor Cordaro era quello che passava con le gazzose e i bomboloni (le caramelle grosse) che facevano gli antichi caramellai piazzesi, erano una vera leccornia. Per chi come noi ha amato ed ha a cuore Piazza è un vero peccato che queste tradizioni si siano perse. Rinnovare e rispolverare queste antiche ricette non sarebbe male. Negli anni 60, 70, per le strade del paese passava sempre con una motoape un anziano signore che portava il latte fresco casa per casa, allora il nostro latte era buonissimo, io ne andavo matto. Lo vendeva con dei contenitori di misura da un litro, mezzo litro e, se non sbaglio, era il signor Pilotta. Pensare che ai giorni nostri di latte se ne trova di centomila marche nei supermercati, ma non è dello stesso gusto, senza nulla togliere. Un altro bel ricordo che ho è quello del signor Savoca che vendeva l'olio per le strade (Ogghiu bonu gridava) e le persone lo chiamavano per comperarne qualche litro. La loro vita era semplice e sacrificata. Ricordiamoli con affetto. Ricordo con molta nostalgia anche l'uomo che qui a Piazza chiamavano Carrver che vendeva la verdura. Era offeso alle gambe e stava su di un asinello, passava per le strade e si guadagnava così umilmente da vivere e gridava così: "Verdura fresca, agiri, scalora". Tanti ricordi di bei tempi passati di cui è bello fare memoria di persone semplici che hanno fatto la storia di Piazza. Persone che ricorderemo per sempre. Se avete qualche fotografia antica di questi nostri cari avi mandatela, ci farete gioire, grazie. Roberto Lavuri
cronarmerina.it
 
 
 
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Ospedale fine '800 metà '900

Ospedale "Chiello" anni '70
"Dal 1860 la chiesa di S. Giovanni di Dio e l'antico ospedale rimasero abbandonati e privi di manutenzione. Allorché nel 1876 la chiesa crollò, il rettore Roccella concesse in enfiteusi l'intero complesso all'amministrazione della Cattedrale perché vi stabilisse la sede della Fidecommissaria e vi costruisse la dimora dei cappellani... sul finire del secolo XIX l'ospedale Chiello fu arricchito di un nuovo padiglione, il Tubercolosaio con due dispensari: l'antitubercolare e l'oftalmico. Benefattore di tale nuovo complesso fu l'avv. Gaetano Di Pietra, bella figura di combattente antiborbonico e galantuomo." Nella prima metà del Novecento viene "recuperata l'area dell'antico ospedale S. Giovanni di Dio, costruendovi sopra il nuovo ingresso ed un intero reparto; sono acquistate moderne attrezzature per la sala operatoria, per il gabinetto delle analisi e per la cardiologia; è aperto, durante l'amministrazione di mons. Salvatore Alessi, l'importante gabinetto per la dialisi".¹

¹ Le parti tra virgolette sono tratte dal volume di L. Villari, Storia Ecclesiastica della città di Piazza Armerina, S.M.D.S.P., Messina, 1989, p. 194.

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Ospedale 5^ Sede

 
Ospedale "Chiello" nella nuova sede dal 2000
La statua del grande benefattore Michele Chiello
E' proprio mons. Alessi ad attivarsi sin dal 1973 per la realizzazione dell'ospedale nella nuova  e grandiosa sede in contrada Bellia. Apprendiamo dalla lapide posta all'ingresso, dietro al busto del grande benefattore Michele Chiello, che dopo 27 anni, il 7 Ottobre del 2000, l'Ospedale Chiello Ente Ospedaliero e USL 21 prima e Azienda USL 4 poi, si trasferisce ufficialmente nella nuova sede. Dopo qualche anno iniziano i primi problemi sotto il termine Ridimensionamento che prevede la chiusura dei reparti di ostetricia e ginecologia (maternità, centro nascite) col conseguente Declassamento voluto dalla legge regionale del 2009. Pertanto il nostro secolare ospedale, e i post che abbiamo letto in questi mesi sul blog lo dimostrano, non è più un P.O. (Presidio Ospedaliero per acuti) bensì un P.T.A. (Presidio Territoriale Assistenziale) ovvero un ambulatorio allargato a una serie di branche specialistiche. Il I Aprile 2011 oltre 5.000 Piazzesi scendono in piazza per protestare, ma con scarsi risultati. Ancora oggi non si sa che fine farà il nostro ospedale, intanto in questi giorni sono arrivate le prime lettere di trasferimemto "temporaneo" di infermieri presso i reparti di quello di Enna. Certo che fa rabbia avere un così grande e moderno edificio e vederlo sparire pezzo dopo pezzo, giorno dopo giorno, considerandolo non più di un grande pronto soccorso! Nel frattempo la vecchia sede al Monte è stata acquistata dalla Diocesi di Piazza per adibirla a nuova sede del vescovado, degli uffici della curia e della casa per il clero. Utilizzando l'8 per mille i lavori, iniziati l'anno scorso, continuano attivamente e sembrano a buon punto per essere completati entro il 2013.
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Piazza di Roma dedicata al Gen.le Cascino

 

Dopo pochi mesi dall'inaugurazione del nostro monumento al Generale Antonino Cascino (Maggio 1940) fu intitolata una piazza a Roma, a poche decine di metri dal Lungotevere della Vittoria. Le due foto sono tratte dal filmato dell'Istituto Luce Cinecittà di appena 39 secondi¹, dedicate all'avvenimento il 27 Dicembre 1940. Nella lapide scoperta per l'occasione è riportata un'altra frase importante che il nostro Generale pronunciò nel 1903 durante la festa per il Natale di Roma (21 Aprile) e che io sconoscevo: <<L'Italia nuova non potrà uscire dai suoi porti perché da qualunque parte è minacciata dai cannoni francesi ed inglesi O ROMPERE IL CERCHIO DI FERRO O MORIRE; ecco la posizione dell'Italia nel Mediterraneo>>.

¹ Il filmato può essere visionato .

 

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Cinema "Agli Angeli" 2

La porta dipinta di verde in via Parisi al Monte era l'entrata del cinema

Mi è sembrato simpatico e doveroso farvi leggere i ricordi di un visitatore, che si firma Carlo, arrivati sabato scorso con un commento, a proposito del "grandissimo" (ca. 8x5 m se ricordo bene) cinema AGLI ANGELI

<<Il mio primo cinema... film indimenticabili... I Dieci Comandamenti in primis e poi tutta la serie di Ercole, Maciste, Ursus, tutta l'epopea romana e poi Stanlio e Ollio c'erano sempre. Con 20 Lire serata assicurata e a volte gratis. Il signor Suffanti, che staccava i biglietti, e il signor Buzzone, che li stracciava, a volte mossi da compassione mi facevano un cenno come a dire "dai entra"...>>.

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Soluz. Aguzzate la vista n. 20/Fontana n. 1

Il sito della fontana Sottopontegalleria n.1

Tanti hanno indovinato immediatamente il sito della fontana da me sconosciuta, specie gli amici su facebook che passano da quelle parti. Come si vede dalla foto si trova sotto il ponte e galleria del Casalotto. La vie che partono da sotto il ponte sono via Canale Carmine e, da questa parte, via G. Abate/via Toselli. A questo punto inizia il mio censimento delle Fontane/Abbeveratoi di Piazza e dintorni. Questa è la Fontana Sottopontegalleria n. 1.

Gaetano Masuzzo/cronarmerina.it

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9^ Veduta della Città

Piazza nell'Ottocento
Questa è una delle prime fotografie panoramiche di Piazza, quindi non più disegni e dipinti, ma una foto vera e propria. Si riferisce alla veduta da Est, quindi dall'alto del quartiere Casalotto, a metà Ottocento. All'estrema sx dell'inconfondibile Cattedrale il Castello Aragonese sfuocato, tra i due enormi edifici altri due grandi, uno è un'ala del Collegio dei Gesuiti, dove oggi c'è la palestra della Scuola Media "Capuana" sopra la Biblioteca, l'altro poco più a dx il grande campanile di S. Giovanni Evangelista. A dx della Cattedrale la chiesa e il campanile di S. Francesco, più in basso quello di S. Caterina e, ancora più in basso quello di S. Veneranda. A sx di quest'ultimo il grande palazzo Trigona di Canicarao-Demani. In secondo piano, a sx della ormai scomparsa porta di S. Giovanni Battista, la chiesa di S. Stefano e, subito alla sua sx in alto, la grande Casa-Collegio dei Teatini. A dx della chiesa di S. Stefano la Commenda di S. Giovanni Battista. Ancora più a dx il grande edificio del Teatro che allora si chiamava di S. Maria. In primo piano le case del borgo Casalotto, con al centro quello che doveva essere il piccolo castello presente in questa zona chiamata Rocca, sede del Comando della Milizia Urbana della Comarca di Piazza.
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